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Post non tecnico

Inviato: 24 lug 2024, 06:39
da rino
Il recente incidente sull'aggiornamento di un antivirus ha messo in evidenza sia la fragilità dela digitalizzazione che la dipendenza da questa che la responsabilità.
SC appartiene a quegli strumenti che permettono l acceso alla realizzazione di software anche da parte di chi non è programmatore. Da strumento principa per i programamtori è diventao anche strumento di accesso per gli utenti. Non è un male ma la crescente dipendenza tra mondo analogico e mondo digitale pone a mio avviso un freno all'uso di strumenti 'facili'.
Oggi esistono leggi imperanti sul tema dellla protezione dei dati e a breve anche sul tema delle responsabilità dei prodotti software. Quanto accaduto darà una accellerata ,specie in italia, sulal revisione dle rapporto produttore software utlizzatore .
Per noi tecnici è una manna dal cielo , finalmente si torna a indossare il camice bianco , si tolgono di mezzo i "cuggini" e si rivalutano i compensi .
Sc diventa unno strumento sempre più importante per supportare lo sviluppo e manutenzione di software applicativo . Conoscendolo e usandolo secondo le sue regoel facilita nonsolo lo sviluppo ma anche la manutenzione dei prodotti realizzati . Certo protrebe mgliorare in tema di documentazione prodotta , a volte è difficile nei progetti di peso rintracciare le cose ma scrivendo secondo regole di buon senso (quali i nomi delel variabili ) si risolve . In giro ho trovato un bel filmato dove si spiega bene come inseguire le variabii e come generare unostandard serio .
Qualcosa cambierà dopo il fermo di venerdi scorso e ogni sviluppatore (anche occasionale) sarà chiamato a rispondere dei programmi, il Garante sulla protezione dei dati personali ha aperto un indagine per data breach , chissà cosa dirà . un interessante articolo
https://formiche.net/2024/07/il-caso-cr ... i/#content

Re: Post non tecnico

Inviato: 24 lug 2024, 13:10
da Fabio
Riflessione molto interessante.
Questo incidente, innescherà probabilmente la revisione delle attuali normative, specialmente in Italia.
La responsabilità degli sviluppatori, anche di quelli occasionali, sarà cruciale per prevenire futuri problemi.
E' coretto quindi attendersi maggiori requisiti, oneri e responsabilità, per chi sviluppa software ad uso professionale o in ambiti critici.

Re: Post non tecnico

Inviato: 24 lug 2024, 21:35
da rino
Fabio ha scritto: 24 lug 2024, 13:10 Riflessione molto interessante.
Questo incidente, innescherà probabilmente la revisione delle attuali normative, specialmente in Italia.
La responsabilità degli sviluppatori, anche di quelli occasionali, sarà cruciale per prevenire futuri problemi.
E' coretto quindi attendersi maggiori requisiti, oneri e responsabilità, per chi sviluppa software ad uso professionale o in ambiti critici.
E'ciò che onestamente mi auguro, dovevaaccadere con la 675 -< 196-> gdpr ma come al solito in italia ci volgiono decenni ora però le cose pare siano cambiate .
onestamente punto anche ad una concorrenza più coerente , di cuggini non ne posso più .

Re: Post non tecnico

Inviato: 28 lug 2024, 11:11
da magre66
Personalmente penso che un mondo interconnesso a livello globale è intrinsicamente fragile e quello che è successo prima o poi si ripeterà magari anche su scala più ampia (nel dubbio tengo qualche centinaio di euro sotto la mattonella per poter fare la spesa nell'eventualità che succeda) Concordo sul tema della responsabilità che peraltro esiste già: se un mio prodotto o una mia azione genera un danno a qualcuno sono tenuto a risponderne civilmente e in alcuni casi anche penalmente.
Diverso è il discorso di togliersi dai piedi gli improvvisati.
Piaccia o non paiccia le regole le fanno i mercati che sono più veloci del legislatore che si trova sempre a rincorrerli. Io credo che il vero problema sia che il mondo digitale è un mercato troppo recente e sviluppato troppo velocemente per cui la cultura del consumatore nel saper valutare il valore di un prodotto non si è ancora evoluta; inoltre è passato il falso messaggio che tutti possono fare prodotti digitali con i vari strumenti builder. A chiunque di noi sarà capitato il cliente che si è fatto l'ecommerce da solo con woocommerce, ci ha messo 10.000 articoli magari in dropshipping e poi si stupisce che crasha...
Credo sia anche compito dei professionisti aiutare il cliente a crescere culturalmente in ambito digitale dedicando parte del tempo di relazione durante l'iter di un progetto a spiegare i rischi legati al mondo digitale e a valorizzare gli aspetti peculiari del proprio prodotto.
Sono anche favorevole al fai-da-te nel nostro settore, esiste in tutti gli ambiti (domestico, meccanico ecc) e dipende dalla propensione soggettiva. Se un hobbysta decide di fare il professionista, aprendo partita iva ovviamente perchè altrimenti entriamo nel discorso del lavoro sommerso ma che nulla c'entra con il post, e non è in grado, sarà il mercato stesso che lo sbatterà fuori, per cui non vedo perchè dovrebbe preoccupare noi professionisti.
Dopodichè gradirei che prima di imporre regole a noi, lo Stato italiano si mettesse a posto visto che tutte le infrastrutture pubbliche sono dei colabrodi pazzeschi e contengono tutti i nostri dati.
Per quanto riguarda il valore economico delle prestazioni il nostro è un ambito molto complesso dove il prezzo non può essere semplificato in ore/lavoro ma è fatto di tutta una serie di sfaccettature che hanno un peso diverso per ognuno di noi inoltre ho notato che incide molto il settore a cui il prodotto è rivolto, mi è capitato di realizzare praticamente lo stesso prodotto a prezzi completamente diversi perchè determinati settori ne percepivano un valore decisamente diverso uno dall'altro

Chiedo scusa per la lunghezza del post ma mi è preso il piacere della chiaccherata. Buona domenica a tutti

Re: Post non tecnico

Inviato: 20 ago 2024, 10:44
da rino
magre66 ha scritto: 28 lug 2024, 11:11 Personalmente penso che un mondo interconnesso a livello globale è intrinsicamente fragile e quello che è successo prima o poi si ripeterà magari anche su scala più ampia (nel dubbio tengo qualche centinaio di euro sotto la mattonella per poter fare la spesa nell'eventualità che succeda) Concordo sul tema della responsabilità che peraltro esiste già: se un mio prodotto o una mia azione genera un danno a qualcuno sono tenuto a risponderne civilmente e in alcuni casi anche penalmente.
Purtroppo non è cosi e lo scritto dell amico Andrea lo dice chiaramente. Andrea è decenni che studia ( oltre a insegnare ) la materia legale . Oggi il "prodotto" informatico è vissuto a metà tra "prodotto" e "opera dell'ingegno". sono due contesti molto diversi e lontani che spesso cozzano con la realtà dei fatti . Il legistatore è colpevolmente in ritardo, forse l incalzare dell' AI potrebbe dargi una mossa ma dubito che faccia in tempo.
Personalemtne sono da sempre stato del parere che un prodotto informatico può creare un danno e che questo debba essere trattato come un qualsiasi altro danno. ceerto è difficile definire a priori il limite della responsbailità. Un compoente meccanico segue regole fisiche ben definite, ma un componente logico che regole segue? La logica è innanzi tutto pensiero e il pensiero è opinabiel per sua natura .
Come dimostro che l'incidente sia dovuto a errore / imperizia mia o da altri fattori al momento indefinibii?
tramite SC realizziamo applicazioni il cui mal funzionamento può incideree sull'economia aziendale del cliente creando un danno , dove finisce la nostra responsabilità e dove inizia quella di altri soggetti più o meno direttamente coinvolti della realizzazione del prodotto?
inutile nascondere che alcuni aggiornamenti di SC hanno prodotto dei temporanei malfunzionamenti , malfunzionamenti che possono aver bloccato attività impotanti . Chi ne è responsabile? ma sopratutto è correto guardare il cielo e dire 'sono cose che capitano'?
Oggi la preneabilià informatica è indiscutibile ,come la catena di eventi che un malfunzionamento può generare , anche in soggetti del tutto sconosciuti al produttore informatico. Chi deve rispondere del malfunzionamento? Causa o casualità? La sempre maggiore dipendenza dai bit pone serie domande .
La legge sui dati personali ha sdoganato sin dal 1996 il concetto di 'aver fatto tutto il possibile' nell ambito dei trattamenti di dati ,come ci si è adeguati?